Siamo sicuri che è sempre e solo neve? Facciamo chiarezza

Una disamina dei diversi tipi di precipitazione esistenti

Di Nicholas Fanicchia

Roma, 30 Marzo 2019 – Nella stagione invernale alle nostre latitudini, è frequente imbattersi in precipitazioni diffuse sui nostri territori, che alle quote più alte di bassa montagna possono spesso trasformarsi in forma nevosa. Ma siamo sicuri che è sempre solo neve? Il passaggio, infatti, non è mai immediato, repentino e così scontato E’ bene, quindi, fare delle distinzioni e chiarimenti, creando una linea guida per tutti coloro che seguono le nostre previsioni, nel pieno rispetto della politica di Cemer, di accurata divulgazione scientifica e di credibile portale meteorologico, senza allarmismi, sensazionalismi e fake news.

Iniziamo dalla più semplice: la pioggia !
– Pioggia: precipitazione atmosferica formata da miliardi di goccioline d’acqua, che a loro volta contengono 550 milioni di molecole d’acqua. Dopo l’evaporazione di laghi, fiumi, mari ed oceani, del suolo e della vegetazione, il vapore acqueo viene trasportato verso l’alto da forti correnti ascensionali, arrivando in un punto dell’atmosfera dove la temperatura diminuisce di parecchi gradi: ecco il momento della saturazione, antipasto della condensazione. Ora le goccioline d’acqua possono formarsi, e aggregandosi tra loro formano le nubi. Quando sarà vinta la corrente ascensionale (banalmente: quando la nube raggiungerà un certo peso) le gocce inizieranno a precipitare al suolo, dando origine al fenomeno della pioggia.

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Gocce d’acqua

In base a quanti mm di pioggia cadono in un’ora (intensità della pioggia), si differenziano i seguenti tipi di pioggia:
• pioviggine (< 1 mm ogni ora)
• pioggia debole (1 – 2 mm/h )
• pioggia leggera (2 – 4 mm/h )
• pioggia moderata (4 – 6 mm/h )
• pioggia forte (> 6 mm/h )
• rovescio (> 10 mm/h )
• nubifragio (> 30 mm/h )
P.S. ecco perché non è corretto parlare di “bomba d’acqua”… scientificamente parlando, non ha alcun senso !


Fenomeno della pioggia. Fonte: ChietiToday

La fisica ci insegna che il passaggio di stato tra la forma liquida e solida è detto “solidificazione”. Andando nello specifico, avviene anche un altro processo, quello di Bergeron-Findeisen, che trasforma la pioggia nella neve propriamente detta.

Fiocco di neve. Fonte: meteogiornale.it

– Neve: nelle cosiddette “nubi fredde”, immerse nell’atmosfera a T inferiori a 0°, alcuni nuclei glaciogeni attraggono su di loro le goccioline di vapore, che sublimano immediatamente formando microcristalli di ghiaccio. Quando raggiungono un peso sufficiente, si muovono verso terra, ingrandendosi ancora quando si scontrano con altri cristalli o con il vapore in risalita. Una volta usciti dalla nube, se le condizioni lo permettono*, cadono come fiocchi di neve, altrimenti generano altri tipi di precipitazione.
*condizioni (sommarie) affinché il cristallo di neve rimanga tale fino a terra: aria secca, basso tasso d’umidità, dew point molto basso, T non per forza inferiore allo zero (quella conta è la temperatura della colonna d’aria, non quella al suolo!)

Fenomeno della nevicata. Fonte: meteoreport.net / Autore: Flavio Vecchi

Altre precipitazioni generate al fiocco di neve che non riesce ad arrivare a terra:
1. neve tonda – graupel: quando i fiocchi di neve, attraversando una zona atmosferica a T lievemente più alta, perdono le loro punte e si arrotondano, prendendo così una forma più sferica. Si riconosce perché, essendo uno “stato primordiale” della neve vera e propria, conserva la sua tipica sofficità ed opacità. Inoltre, quando cade non produce rumore.

Graupel. Fonte: Valdarno24

2. gragnola: cristalli di neve circondati individualmente da uno strato trasparente di ghiaccio. È tipica dei temporali invernali, con aria fredda in quota e marcate correnti convettive. La struttura è sempre pallottolare, molto simile alla grandine, infatti quando cade produce un rumore simile a quest’ultima. Ma visivamente, invece della lucidità tipica della grandine, conserva una relativa opacità.
3. pioggia gelata: quando il fiocco di neve incontra prima uno strato più caldo (si scioglie) e poi uno più freddo (si congela nuovamente), assumendo non però la forma del classico fiocco, ma quella della pioggia gelata, visto lo scombussolamento che ha subito. Ha dimensioni minuscole e visivamente è translucida.

                                                                                  Pioggia gelata. Fonte: Wikipedia
4. gelicidio – pioggia congelantesi: come per la pioggia gelata, il fiocco incontra uno strato più caldo, ma lo strato successiva di aria più fredda è di sole poche centinaia di metri. Per questo il fiocco non riesce a formarsi ed appena tocca il suolo ghiaccia all’istante. Il risultato è una superficie omogenea di ghiaccio vero e proprio, creando una patina simile al vetro.
Gelicidio avvenuto a Viterbo a fine febbraio 2018. Proprietà di Cemer

Altri fenomeni meteorologici:
– Nevischio: avviene quando i cristalli di neve sono molto piccoli e cadono in quantità molto esigue. Si tratta della precipitazione solida equivalente alla pioviggine (vedi sopra).

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                                                            Nevischio. Fonte: NewsRimini

– Acquaneve: caduta di neve parzialmente fusa.
– Acqua mista a neve: non uguale alla precedente, perché presenta fiocchi di neve intervallati da gocce d’acqua.
– Polvere di diamante: precipitazione nevosa sotto forma di finissimi cristalli di ghiaccio, simili ad aghi. Si forma solitamente nelle regioni polari o di alta montagna, in quanto necessita di T bassissime e di bassi tassi di umidità.

                                                          Polvere di diamante. Fonte: MeteoWeb

– Scaccianeve: non è propriamente una precipitazione, bensì una forte tempesta di vento, che solleva la neve già caduta al suolo in mulinelli simili a una vera tormenta.