Ondata di caldo 31 Luglio – (data da destinarsi) Agosto 2017: genesi ed evoluzione di un evento estremo in atto
Di Lorenzo Dorato
Buongiorno a tutti, ieri ha avuto ufficialmente di inizio una delle avvezioni calde più potenti degli ultimi anni. I suoi effetti al suolo sono ancora tutti da valutare poiché il picco sarà raggiunto tra domani (mercoledì 2 Agosto) e venerdì 4 Agosto.
Tuttavia si può già dire che l’entità dell’aria calda in quota è di quelle storiche che di certo non si verificano tutti gli anni: storica per intensità e storica per la probabile (da verificare) durata.
Qui nell’immagine il dettaglio su scala italiana delle impressionanti temperature alla quota di circa 1500 m in libera atmosfera che dovrebbero raggiungersi nel picco dell’ondata di calore.
Ma cosa sta accadendo?
Un’enorme massa di aria calda dal Sahara occidentale (algerino – marocchino) si è progressivamente spostata verso est-nordest sospinta da un flusso umido atlantico che sta seguendo la stessa direttrice sud-ovest nord-est ma a latitudini più elevate (dal medio-atlantico verso il Regno Unito il Belgio e la Germania settentrionale).
Gli effetti al suolo di questa potente avvezione si sono già manifestati nella giornata di ieri in modo persino superiore alle aspettative. L’apice del caldo è infatti atteso per domani e giorni seguenti e ieri ci si attendevano massime lievemente inferiori.
Ecco qui una lista dei valori massimi toccati già ieri nelle stazioni della nostra zona (in alcuni casi sono già stati sfondati record delle stazioni sebbene si parli di stazioni installate in anni recenti).
Orte: 39,3
Nepi: 38,2
Bassano romano: 38,2
Villa San Giovanni: 38,2
Caprarola cucciale: 38,2°
Ronciglione centro 37,4°
Roma San Saturnino 37,3°
Porano 37,3
Poggio cavaliere: 36,7° (record assoluto stazione)
Viterbo S. Barbara 36,7°
Marta 36,3°
Si tratta di picchi del tutto provvissori (e va detto ancora non mostruosi sebbene altissimi) poiché il cuore dell’onda calda giungerà su di noi tra domani e venerdì-sabato.
Ma vediamo cosa sta accadendo dal punto di vista barico e termico su carte a scala europea. Ecco qui le mappe della situazione prevista per oggi e per domani in termini barici (a 500hpa e al suolo) e termici (a 850Hpa, altitudine di circa 1500m in libera atmosfera)
Un cuore caldo a tutte le quote si sta posizionando esattamente sull’Italia centrale e rimarrà lì persistente per almeno 5 giorni. Ciò che accadrà dopo Domenica 6 Agosto è ancora difficile da prevedere. Sembra invece quasi certo che almeno fino al 5-6 del mese la configurazione rimarrà bloccata.
Si tratta, tra le varie tipologie di avvezioni, in assoluto della configurazione calda più coriacea e resistente poiché il suo asse porta ad una facile persistenza configurativa assecondata dalle correnti terrestri dominanti ovest-est. Assai più incisiva di un’avvezione sud-nord in genere destinata ad assumere i connotati di una fiammata veloce quasi pre-frontale scalzata via in tempi rapidi dalle predominanti correnti occidentali.
Fino a che il flusso atlantico continuerà nella direzione prevista a sud di esso continuerà ad essere alimentata aria Africana dal Marocco-Algeria in direzione dell’Europa orientale, passando proprio per l’Italia.
I primi sintomi di un possibile allentamento si scorgono verso l’8 Agosto quando l’anticiclone azzorriano potrebbe approfittare di un rallentamento del flusso atlantico per rafforzarsi in zona oceanica spezzando così il flusso bollente ovest-est che scorre tra il 30esimo e il 45esimo parallelo.
Questo non significa che il caldo cesserà in modo rapido, ma al contrario che vi potrebbe essere una sua graduale attenuazione e ritorno a condizioni di lieve sopra-media dopo un periodo in pesantissimo sopra-media. Al momento non sono previste rotture violente e repentine. Sembra che in seguito il rafforzamento e poi avvicinamento dell’azzorriano verso la Francia settentrionale possa determinare attorno al 10-11 del mese l’ingresso più franco di correnti relativamente fresche, ancora una volta però, pare, senza avvicendamenti repentini.
Insomma sembra proprio che la fortissima ondata di calore in corso sarà intensa e soprattutto molto duratura.
Sui suoi effetti concreti al suolo occorrerà verificare una consistente quantità di fattori variabili:
1- la disposizione dei venti
2- l’umidità dell’aria, dipendente in buona parte dalla disposizione dei venti al suolo
3- lo spessore della colonna, a sua volta dipendente dall’umidità
Il primo fattore sembra quindi essere quello decisivo per determinare quale sarà la forza degli effetti al suolo e dove si potranno davvero raggiungere temperature record. La vera domanda è: dove riuscirà ad entrare la brezza mitigatrice e umidificatrice? Fino a quanti km verso l’interno e da che ora del giorno? E sarà davvero una brezza mitigatrice da ovest-so o da sud-ovest o potrebbe invece assumere il carattere di un ponente o ancor più maestrale bollente dalle scarse caratteristiche marittime?
Difficile rispondere a questi quesiti. La giornata di ieri, come visto, ci ha dato un primo assaggio della potenza dell’onda calda. La brezza è stata inibita almeno fino alle 14 per le zone non solo interne ma anche sub-interne e persino a tratti sub-costiere. Poi verso le 14.30 è entrata in modo franco attenuando i picchi di caldo.
Al momento sembrerebbe che i due giorni in cui sarà più probabile raggiungere picchi estremi sono domani (mercoledì 2) e soprattutto venerdì 4 con un rafforzamento dei massimi pressori oltralpe e il richiamo di una ventilazione da nord nord-ovest sull’Italia centrale tirrenica.
In quei due giorni non si può escludere il superamento dei 40° non solo per le piane interne (evento raro, ma non rarissimo), ma anche per le piane e le basse colline delle sub-interne e chissà di alcune sub-costiere).
Roma potrebbe raggiungere e superare i 40° persino in centro storico se la brezza tarderà ad entrare almeno dopo le 14:30, e lo stesso potrebbe accadere al capoluogo della Tuscia Viterbo e a tutti i paesi posizionati ad almeno 30-40km dal mare. Quasi certi i 40° e persino 42° nelle zone interne più protette dalla brezza: piana del Tevere, colline limitrofe, area ad est di Roma.Per rimanere nella nostra area e terre limitrofe, probabilissimi i 40° ad Orvieto, i 43° a Terni, i 40° a Siena. Su scala nazionale supereranno diffusamente i 40° ampie zone della Toscana (Firenze con altissime probabilità) dell’Emilia (Bologna) tutte le interne pianeggianti basso collinari di Marche e Abruzzo e poi di Molise, Puglia, Campania. Sarà quindi l’Italia centrale e centro-settentrionale la zona più colpita all’inizio mentre a seguire verrà coinvolto con più intensità anche il meridione.
A questa staffilata impressionante di altissime temperature si aggiunge il drammatico quadro siccitoso che perdura ininterrotto da mesi. Ciò renderà l’ondata di calore particolarmente pericolosa oltre che per la salute umana anche per la natura dato l’aumentato rischio di incendi.
Continuate a seguire i nostri aggiornamenti durante tutto il periodo dell’ondata di calore per conoscerne tutti i dettagli.