L’insolita nevicata del 17 gennaio 2013 a Villa San Giovanni in Tuscia (VT)

L’insolita nevicata del 17 gennaio 2013 a Villa San Giovanni in Tuscia (VT)

Di Claudio Giulianelli

Villa San Giovanni in Tuscia (VT) – 20 Settembre 2021 – La neve nel piccolo centro abitato di Villa San Giovanni in Tuscia (VT) nel nuovo millennio è un fenomeno poco frequente. Scarsissime le nevicate tra la seconda metà degli anni ’90 e gli anni 2000, un periodo piuttosto avaro di accumuli nevosi che segna un cambiamento importante col clima del ventesimo secolo. Capita infatti spesso, tra le foto dell’epoca che si possono trovare ad alcune mostre organizzate in occasione delle festività estive ma anche tra le più vecchie foto dei suoi abitanti, di vederle con considerevoli accumuli nevosi, ingenti potremmo dire rispetto a quanto ci si era abituati tra il 2000 e il 2011. Nevicate nel passato che con una certa frequenza potevano superare i 10 cm di accumulo a giudicare dalle immagini, con dei manti nevosi belli spessi. Recentemente vi è stato un breve assaggio di quello che poteva essere il clima del passato. Tra il 2010 e il 2015 sono caduti infatti circa 70 cm di neve!

Veniamo ad uno degli episodi più rilevanti di questo periodo: la nevicata del 17 gennaio 2013.

Fra i vari bollettini meteo che si potevano ascoltare in televisione per quel giorno si parlava di possibili nevicate nel pomeriggio fino a 300 metri su Toscana Umbria e Lazio.
La mattina iniziò però relativamente mite, al mattino infatti il cielo era solo parzialmente nuvoloso per nubi stratiformi (velature) e cumuli a tratti scuri e compatti ma improduttivi, si trattava in genere di addensamenti nuvolosi del tutto innocui. A tratti si era avuta qualche occhiata di sole che aveva fatto salire la temperatura sin sui 7-8 gradi. Dopo le 11 il cielo gradualmente si è coperto e la temperatura è di nuovo scesa, fino a portarsi sui 4-5 gradi attorno alle 13, senza vento. Vi fu un primo accenno di precipitazione, molto rada e mista di gocce e fiocchi molto bagnati, per qualche minuto. Il cielo rimase chiuso compatto sin verso le 14, quando cominciò a piovere debolmente. Intorno alle 15 un sito di segnalazione in tempo reale delle fulminazioni segnò qualche fulminazione appena in mare a sudovest di Civitavecchia, mentre poco dopo le 15, tra le 15 e le 15:30 indicativamente, la pioggia si intensificò, diventando persistente e moderata/forte nel giro di una manciata di minuti, assumendo quasi le caratteristiche di un acquazzone.

Davvero scenografica fu la virata da pioggia a neve. Si osservarono infatti i seguenti eventi in sequenza:
mentre ormai l’acqua sulle strade già ruscellava, segno che la precipitazione si era fatta di intensità consistente da qualche minuto, si cominciarono a vedere i primi “splatter” tra la pioggia. Per splatter si intende (non è una nomenclatura ufficiale!) una precipitazione per cui il fiocco di neve è fuso per più del 50% ma non totalmente. Quando cade su una superficie lascia infatti tracce degli aghi di ghiaccio che componevano il fiocco di neve e la meteora solitamente si spezza in molte parti, dovuta proprio al fatto che la componente liquida della meteora tende ad aggregarsi attorno agli aghi di ghiaccio residui che si rompono e separano nell’urto con la superficie. In genere li si riconosce anche mentre cadono perché sono leggermente più opachi, tendenti al bianco, e di dimensioni anche decisamente maggiori, perché i residui del fiocco, essendo il ghiaccio di volume maggiore dell’acqua, fanno si che la meteora semisciolta abbia un volume maggiore di quella totalmente liquida.
Dopo 1-2 minuti gli splatter erano aumentati e la precipitazione era fatta indicativamente da un 40% di gocce d’acqua e un 60 di splatter, mentre compariva la prima acquaneve.
L’acquaneve è una precipitazione in cui almeno il 50% della meteora presenta una componente solida, ossia il fiocco è parzialmente sciolto ma più vicino al fiocco di neve. L’acquaneve presenta delle dimensioni ancora maggiori dello splatter e comincia ad avere un aspetto discretamente bianco. A questo punto vi erano gocce liquide, splatter e acquaneve.
Dopo un altro paio di minuti si sono aggiunti i primi fiocchi bagnati.
Si intende una meteora composta da aghi di ghiaccio per la quasi totalità, appare bianca ma essendo intriso d’acqua scende ancora a gran velocità come fosse una goccia di pioggia. Non fa però rumore quando atterra.
Si è arrivati dunque nel giro di qualche minuto dall’acquazzone ad un misto incredibile in cui a vista d’occhio si vedeva la precipitazione trasformarsi! Vi è stato un breve lasso di tempo dunque molto particolare in cui erano presente tutti gli stadi sopra elencati della transizione del fiocco a pioggia, per 1-2 minuti. Successivamente, sempre nel giro di qualche minuto appena, le gocce sono sparite e i primi fiocchi hanno cominciato ad attecchire in mezzo agli splatter e all’acquaneve. Anche gli splatter sono poi scomparsi in fretta e la precipitazione nel giro di 5 minuti o poco più ( al massimo 10) era virata da pioggia a neve!
Inizialmente i fiocchi di neve bagnata hanno resistito un po’ e si è depositato solo un velo di neve sulle superfici fredde, fino a che la precipitazione poi non ha allentato la presa fino a cessare a tratti. Dopo le 15:30 si è vista un’altra precipitazione, un misto di neve tonda e fiocchi.
La neve tonda è dovuta al fatto che la temperatura dell’aria negli strati superiori ancora non è ottimale per il mantenimento del fiocco durante la sua caduta, e quello che succede è che durante la discesa il fiocco semisciolto si comprime per attrito con l’aria che gli da una forma sferica, da cui il nome della meteora. Si trattava di neve tonda di piccole dimensioni che contribuì ad imbiancare ulteriormente il paesaggio. Nell’ora successiva si arrivò però soltanto ad 1 cm circa di accumulo tra neve tonda e fiocchi. La neve tonda, essendo una precipitazione solida compatta, tende a rimbalzare sulle superfici e quello che ne consegue è che non si deposita sui fili d’erba che rimangono dunque spogli. L’accumulo, ad inizio evento, era maggiore sull’asfalto che sui prati che invece apparivano ancora abbastanza verdi per questo fatto.
Dalle 16:30-17 riprese a nevicare a fiocchi, seppur non in maniera intensa, riuscendo finalmente ad attecchire anche sugli alberi e sui prati, lasciando i primi 1-2 cm ovunque.
Ma è stato dopo le 17 che si è scatenato un vero e proprio delirio di neve: cominciò a nevicare in maniera moderata a fiocchi medi fin verso le 18/18:30, quando caddero indicativamente altri 2-3 cm e successivamente tra le 18:30 e le 19 l’apice della nevicata: vennero giù fiocchi enormi come neanche nel febbraio 2012 se ne videro, l’accumulo nevoso cresceva a vista d’occhio! si accumulava 1 cm in 5 minuti, una nevicata fittissima e senza vento. Poco prima delle 19 a terra c’erano ormai 9 cm di neve (misurata) e nel punto di misura indicativamente un altro cm è caduto dopo le 19.

La sera il paesaggio era completamente irriconoscibile rispetto al mattino quando vi erano temperature ampiamente positive. Rasserenamenti parziali vi furono attorno alle 23, quando rimasero nubi basse a fare da contorno ad un paesaggio bloccato dalla tanta neve. Tantissima, perché l’accumulo aveva sfondato la soglia dei 10 cm. La neve era caduta con temperature che durante la precipitazione dai 3-4 gradi delle 13 erano scese sin sugli 0 o poco sotto a tratti (fino a -1), ma durante la nevicata in genere intorno allo zero e si sfiorava 1 grado la sera finiti i fenomeni. La quota neve era dunque prossima ai 300 metri e la neve in queste condizioni pesa molto di più che con temperature negative. Fu così che vi fu un sovraccarico di peso per alcuni alberi coi rami che in alcuni casi non riuscirono a reggere il peso.
Inoltre il giorno dopo venne segnalato, da un’altra misura in un’altra zona del paese, un accumulo di ben 13 cm!
Il giorno dopo la neve era già parzialmente fusa, questo perché durante la notte la temperatura rimase positiva e con aria molto umida. Il giorno seguente poi la massima salì sino a 5 gradi e con qualche occhiata di sole che diede una mazzata letale al manto nevoso, già la sera del giorno dopo vi erano ormai chiazze di prato che emergevano. Due giorni dopo l’ultima neve si sciolse definitivamente in mattinata, il tempo tornò infatti a peggiorare e fu una giornata buia caratterizzata da pioviggini, ventosa e davvero fredda con la massima che si fermò sui 3 gradi e temperature appena più basse in mattinata quando le prime precipitazioni furono di nuovo di fiocchi tra la pioggia in definitiva virata a pioggia in tarda mattinata, mentre 3 giorni dopo la nevicata l’ondata di freddo era ormai finita e vi fu un brusco rialzo termico ad accompagnare ancora altre piogge.

Si tratta di un episodio notevole, per due motivi.
Il primo, è che probabilmente dopo il burian di fine dicembre 1996 non vi sono più stati accumuli di neve in doppia cifra per una nevicata a Villa San Giovanni in Tuscia, fino al febbraio 2012, che tutti ricorderanno per le intense nevicate che attanagliarono l’Italia per due settimane. Il febbraio 2012 fu però un evento importante su quasi tutta Europa. Nel 17 gennaio 2013 si trattò invece della classica ondata di freddo che colpisce una piccola parte del continente, fu un’occasione nevosa per le basse quote del centro Italia principalmente. Per un evento localizzato, un accumulo in doppia cifra non lo si vedeva da decenni!
Il secondo è l’intensità raggiunta verso la fine dell’evento. Una rate di accumulo nevoso di 1 cm/5 minuti equivale a 12cm/h. Nevicate di questo calibro solitamente avvengono sopra i mille metri sulle catene montuose, ad esempio sulle alpi, quando passa una perturbazione atlantica carica di precipitazioni, nevicate che fanno si che le alpi riescano ad accumulare metri di neve nel giro 2-3 giorni! In sostanza una nevicata davvero intensa. Un accumulo del genere per un episodio locale è davvero incredibile. Basti pensare che a Ronciglione e Caprarola non si andò oltre 1-2 cm di accumulo. Anche Viterbo fu ben colpita con accumuli sui 10 cm . La nevicata fu dunque principalmente relegata ai settori occidentali dei monti cimini, tra i monti della Tolfa e il capoluogo.

Molto particolare fu anche l’estrema differenza altimetrica di accumulo nella zona! Basti pensare che nella vicina Blera, a 270 metri, l’accumulo fu di “soli” 4 cm , 7-8 cm almeno in meno di Villa! Infatti come era stato descritto sopra, inizialmente la precipitazione era interamente liquida anche a Villa e vi fu la virata a neve totale nel giro di 10 una decina di minuti. Probabilmente a Blera in questa prima fase la precipitazione è rimasta interamente a pioggia, con neve arrivata solo nella seconda parte del pomeriggio quando comunque, data la minore altimetria, i fiocchi facevano più fatica ad attaccare. è probabile dunque che sotto i 230 metri circa vi sia stato solo un velo di accumulo o non sia proprio riuscito ad attaccare.
è altrettanto probabile che ai 400-450 metri della zona collinare tra Villa e il Monte Fogliano (quindi anche la frazione di Cura di Vetralla) la precipitazione sia iniziata quasi subito a neve, e potrebbero essere caduti anche 15 cm.

Per dare un confronto con altri eventi, mettiamo qua sotto una ricostruzione delle nevicate a Villa dal 2000:

16 gennaio 2002 (circa 7 cm)
30 gennaio 2004 ( circa 1 cm)
22 febbraio 2005 (circa 5 cm)
28 dicembre 2008 (circa 4-5 cm)
12 febbraio 2010 ( circa 4-5 cm) più altre nevicate nella stagione 2009/2010 di intensità pari o minore
marzo 2010, due nevicate da 3 e 5 cm
febbraio 2012: 1 febbraio circa 1 cm, 2-3-4 febbraio 15 cm, 10-11 febbraio 20 cm, 11 febbraio 2-3 cm
17 gennaio 2013: 13 cm
1 febbraio 2015: 4 cm
13 gennaio 2017: 2.5 cm
26 febbraio 2018: 22 cm
17 gennaio 2021: 0.7 cm

Quella del 17 gennaio 2013 ha avuto un accumulo quasi pari a quello della prima ondata di neve del febbraio 2012, in cui però 15 cm caddero in 3 giorni mentre nel 2013 di quei 13 caddero 6-7 cm in poco più di mezz’ora! e tutta la nevicata durò circa 4 ore. Si tratta dunque della terza nevicata più intensa degli ultimi 20 anni, successiva soltanto a quella della notte tra il 10 e l’11 febbraio 2012 e quella del 26 febbraio 2018, in entrambi i casi episodi di gelo importanti su scala continentale.
Tra il 2010 e il 2015 fece tra i 70 e i 75 cm di accumulo! Non solo grazie alla grande ondata di gelo del febbraio 2012, ma anche all’inverno successivo che regalò un’altra splendida nevicata.

Purtroppo non si hanno a disposizione foto di tale nevicata, non esitate a mandarcele ne caso ne aveste!

Ecco delle foto di repertorio: la prima è la neve del 26 febbraio 2018. La seconda una nevicata probabilmente dell’inverno 2009/2010, ma non se ne conosce la data, non fu ne marzo 2010 ne il 12 febbraio 2010.