Il microclima di Corchiano e del suo circondario

Le peculiarità del microclima dell’area di Corchiano

di Andrea Magrini 

VITERBO, 27 dicembre 2017 – Corchiano, con i suoi 3800 abitanti, è un comune della provincia di Viterbo, situato a sudest dello stesso capoluogo ad una distanza di 30 km circa. Abitato già diversi secoli prima della nascita di Cristo, tuttavia, ancora oggi risulta sconosciuto il nome antico della città, anche se le fonti letterarie storiche e i ritrovamenti archeologici, sembrerebbero attribuire la collocazione della importante città Falisca di Fescennium, proprio nei pressi del comune di Corchiano. Il paese ha un altitudine media di 196 m s.l.m., con un minimo 80 m e un massimo di 315 m s.l.m., che, associata ad una localizzazione geografica relativamente interna, consentono forti escursioni termiche sia giornaliere che annuali rendendo il microclima di Corchiano e del suo circondario decisamente particolare.

Il periodo estivo è espressione di un clima caldo, con scarse precipitazioni ed escursioni termiche giornaliere importanti, il range può essere anche di 20 gradi e anche durante le “ondate” calde più massicce, difficilmente le minime restano oltre i 20°c consentendo quindi un buon riposo notturno, mentre le massime superano con relativa facilità i 35 gradi e come accaduto e per gli episodi storici, si spingono fino ai 42-43 gradi, però di solito in questi casi il caldo è torrido, con tassi di u.r. diurni molto bassi, intorno al 15-20 %.

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Abbastanza frequenti, ad eccezione dell’estate appena trascorsa, sono i temporali pomeridiani, specie con correnti orientali in quota, che permettono ai cumulonembi sviluppatisi in Appennino di raggiungere il paese. E’ molto affascinante vedere l’arrivo maestoso del “nero” da est, preceduto dalle forti raffiche di vento che trasportano il tipico odore della pioggia.

 

Per ciò che concerne il semestre freddo, invece, assistiamo al fenomeno dell’inversione termica. In un contesto climatico anticiclonico ed in assenza di ventilazione, durante la notte la temperatura si abbassa notevolmente e sono frequenti estese brinate e gelate, che “regalano” paesaggi bianchi. Spesso le gelate sono così estese e forti, specialmente in alcuni tratti locali, come il “ponte delle tavole” o il “Cunicchio”, che distinguerle da una leggera nevicata è davvero difficile! Alle imbiancate mattutine però, va di contrappasso, la mancanza di termiche sufficienti, per far si, che durante le irruzioni fredde, si possa vedere un po’ di “bianco vero” ! Ciò è reso difficoltoso sia dall’altimetria non proprio elevata, che dal giusto mix precipitazioni e freddo che caratterizza il nostro clima locale. In conclusione se l’inverno è caratterizzato da un regime anticiclonico senza “nuvole rovina minime”, il freddo notturno e mattutino regna incontrastato, “accumulandosi” giorno dopo giorno, mostrando paesaggi bianchi, ma…”finti”.

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Un capitolo a parte merita il fenomeno atmosferico della nebbia. Quest’ultima, nel semestre freddo è molto presente nei comuni limitrofi come Civita Castellana e Gallese e si vede proprio come avvicinandosi ad essi, la stessa ti venga incontro, bastano infatti un paio di km, già in Località Pantalone (frazione di Corchiano più vicina al territorio di Civita Castellana), per avere uno scenario completamente diverso. Borghetto, la frazione di Civita Castellana, può essere considerata la regina della nebbia delle nostre parti, sarebbe interessante capire e studiare come questo fenomeno microclimatico sia ulteriormente localizzato.

Per ciò che concerne il regime pluviometrico, specie quello autunnale ed invernale, si rilevano, anche qui delle particolarità locali. In presenza di venti da sud ovest, le precipitazioni sono molto scarse e con il libeccio freddo, ormai una rarità per le nostre zone in quanto le “rodanate” sembrano essere una specie in via di estinzione, addirittura l’aria diventa talmente secca che le nubi si sfaldano, “scaricando” le precipitazioni nei comuni addossati ai Monti Cimini. I fenomeni precipitativi più abbondanti e persistenti si hanno con i venti che spirano da sud-sud est, come accaduto anche per l’ultima pertubazione di dicembre che ci ha interessato. Una menzione a sé, restando in tema di precipitazioni, merita la zona che si trova tra Corchiano e Vignanello, nei pressi del cosiddetto “Sasso Luzio”, un grande masso di origine vulcanica situato lato strada. Ebbene, in quel tratto stradale, è comune imbattersi in rovesci più forti e persistenti ed in certe circostanze non è raro vedere precipitare pioggia quando intorno invece non “cade” nulla.

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