Acquapendente, la regina delle inversioni termiche della Tuscia
Di Francesco del Francia
Le inversioni termiche, fenomeno meteo tipico di Acquapendente, comune di circa 5700 abitanti avente una superficie di 130 km² e posizionato all’estremo nord-est della provincia di Viterbo, praticamente a ridosso di Umbria e Toscana. La cittadina ha una altimetria di 420 metri s.l.m e consta di un clima decisamente particolare rispetto ai comuni limitrofi.
Caratterizzata da un clima abbastanza umido, d’estate riesce spesso a registrare la temperatura massima più alta rispetto al circondario, mentre d’inverno grazie all’inversione termica ed alle particolari condizioni in cui essa si verifica, riesce sovente ad essere la città più fredda della Tuscia e tra le più fredde del centro Italia (ovviamente relazionata alle città facenti parte di reti di monitoraggio pubbliche). Possiede quindi un clima per certi versi “estremo” sia d’estate che d’inverno e termini come escursione termica, irraggiamento notturno, inversione termica e gradiente termico verticale dovrebbero essere all’ordine del giorno.
Torniamo al discorso centrale, alla peculiarità di questa città, cos’è l’inversione termica?
L’inversione termica, come il nome stesso ben sintetizza, si ha quando il gradiente termico verticale risulta invertito, ossia quando la temperatura aumenta con la quota (gradiente positivo) invece di diminuire (gradiente negativo). Condizioni fondamentali affinchè si possa riscontrare inversione notturna sono essenzialmente tre:
– Predisposizione morfologica del paese a tale fenomeno;
– Condizioni persistenti di alta pressione (cieli sereni);
– Assenza di vento.
La sommatoria di questi fattori provoca una decisa perdita di calore dovuta all’irraggiamento notturno che porta alla creazione di un cuscinetto di aria gelida che stazione nei bassi strati. Tale cuscinetto farà si che nel primo mattino Acquapendente registri minime molto inferiori di paesi con maggiore altimetria. Andiamo a tirare in ballo qualche numero relativo ad alcuni eventi climatici significativi:
– 17 Dicembre 2010 Acquapendente raggiunge i -9,1°C
– Tra il 5 ed il 10 Febbraio 2011 Acquapendente sfoggiava minime intorno ai -3°C mentre nelle zone limitrofe le temperature minime si attestavano sui 6/8°!
– Il 14 Febbraio 2012 si sono toccati i -15°C
In una recente analisi che ho portato a termine ho preso in esame le inversioni termiche del trimestre Dicembre 2011 – Febbraio 2012 e sono riuscito a ricavare dati particolarmente interessanti. Dicembre 2011: Minima di -5,1° massima di 17,4°C ; In 21 giorni su 31 abbiamo avuto inversioni degne di nota con una temperatura media da inversione di -0,5°C relativa al mese di Dicembre. Gennaio 2012: Minima di -7,6°C massima di 15,3° ;In ben 26 giorni su 31 abbiamo avuto inversioni degne di nota con una temperatura media da inversione di -2,45°C relativa al mese di Gennaio. Febbraio 2012: Minima di -15°C massima di 20,2°C abbiamo riscontrato anche 5 giornate di ghiaccio ;In 23 giorni su 29 abbiamo avuto inversioni degne di nota con una temperatura media da inversione di -4,05°C relativa al mese di Febbraio.
L’inversione termica Aquesiana suscita effetti contrastanti tra i cittadini che non sono affascinati dalla meteorologia e dalle condizioni estreme. Risulta un fenomeno particolarmente amato nel pieno di una calda estate quando almeno nel primo mattino si riescono ad avere temperature decisamente basse e rigeneranti, mentre in inverno viene etichettata come fenomeno scomodo visto le troppo basse temperature e le possibili nebbie e brinate che di solito si manifestano in parallelo.
Senza dubbio un fenomeno caratteristico, che presenta vantaggi quali il refrigerio estivo mattutino o la possibilità di creare una condizione favorevole alla caduta della neve sino al piano e svantaggi associati al mancato rimescolamento verticale dell’aria quindi nebbia, brina e smog (nelle grandi aree urbane).
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