Microclimi del nostro territorio: Il Monte Fogliano (VT)
Il microclima del Monte Fogliano (VT)
Di Nicholas Fanicchia e Claudio Giulianelli
Monte Fogliano (VT), 14 Febbraio 2021 – La 13à uscita della nostra rubrica microclimatologica stavolta si occuperà di una zona naturale anziché un di comune specifico. Parleremo del Monte Fogliano (VT) soffermandoci su tutta la sua area e non solo su una parte specifica. (VT). Ecco alcuni dati geografici e climatici generali riguardanti la zona con brevi approfondimenti sulla località in esame:
Provincia: Viterbo
Superficie: 40 kmq
Zona altimetrica: alta collina e bassa montagna
Altitudine massima: 965 m s.l.m.
Clima: sub-mediterraneo ad estate tiepida per via della quota.
Precipitazioni: variabili con una media di 1000-1200 mm
Aridità: estiva debole limitata a luglio, agosto e solo sporadicamente a giugno
Cartina orografica del Monte Fogliano con limiti comunali – fonte: mapsurfernet.com
Localizzazione: il monte Fogliano è situato nell’area sudoccidentale della catena cimina, facendo da cerniera tra altri due monti, Poggio Nibbio a nord e Poggio Cavaliere a sud. La montagna è suddivisa tra tre comuni: quello di Vetralla che domina tutto il lato esterno al cratere vulcanico, fino alla vetta. Il lato interno è suddiviso tra i comuni di Ronciglione e Caprarola.
Climatologia: Il monte ha un clima sub-mediterraneo nella parte bassa, sub-mediterraneo ad estate tiepida nella parte sommitale per via della quota, con sfaccettature diverse tra il lato interno alla caldera ed esterno.
Descrizione morfologica del territorio: il monte Fogliano fa parte dei rilievi montuosi che circondano il lago di Vico, ma a differenza del circondario non prende il nominativo di “poggio” ma di “monte”, in quanto appunto in questa zona la catena cimina presenta una punta nettamente distinguibile dai poggi circostanti. La vetta raggiunge i 965 m s.l.m. Se sul lato esterno la salita è piuttosto graduale, giunti sulla cima l’altitudine crolla e il monte si getta direttamente sul lago, tanto che in questo tratto interno non sono neanche presenti spiaggette. Sul versante esterno ai piedi della montagna la quota si aggira sui 450-500 m s.l.m., altitudine leggermente più bassa rispetto al lato interno.
Temperature: il versante esterno risulta possedere una colonna d’aria ben stratificata (gradiente termico verticale piuttosto regolare con la quota) e freddo fino ai piedi della montagna con venti dai quadranti occidentali e meridionali. Con quelli dai quadranti settentrionali e orientali invece può scaldarsi abbastanza sino alla quota del convento di Sant’Angelo almeno (600 m s.l.m.), risultando non troppo dissimile dalle sottostanti zone di medio-alta collina fino a mezza altezza del rilievo. Contribuisce a tale situazione mite anche l’irraggiamento diretto per buona parte del giorno. Quanto detto vale per ogni stagione, con l’eccezione in estate quando la montagna, sino ai piedi, presenta un clima nettamente più fresco delle zone collinari sottostanti grazie alla presenza del fitto bosco, infatti anche quando vi è calma di vento, gli alberi schermano il soleggiamento. Tra le aree ai piedi della montagna e la vetta vi sono mediamente 4-5 gradi di differenza. Il lato interno al cratere del monte risulta nettamente più freddo, esposto ai venti freddi da quadranti settentrionali ed orientali, con poche ore di luce in estate e pochissime in inverno. Il gradiente tra il lago e la vetta si fa lieve e casi di omotermia della colonna d’aria sono relativamente semplici durante le nevicate. A parità di quota, dunque, il lato interno è decisamente più freddo. L’omotermia sul lato interno è favorita anche dall’assenza di vento dai quadranti occidentali e meridionali, il vento infatti ha il ruolo di rimescolare e stratificare l’aria.
Precipitazioni: il Monte Fogliano riceve bene le piogge da fronti atlantici (molto piovoso), con piovosità che aumenta salendo di quota. In particolare a quote superiori a quella del convento il monte prende precipitazioni ogni qual volta un vento carico di umidità passa sulla zona. A quote inferiori invece si accentua la distinzione pluviometrica tra il versante vetrallese e quello interno e sudorientale esterno, infatti lo scirocco umido che precede l’arrivo dei fronti atlantici scarica l’umidità che porta con sé sul versante interno e sudorientale esterno (quello che scende fino a la Botte e zone orientali del comune di Vetralla) e arriva dunque secco sul versante vetrallese della montagna specie nella zona della frazione di Tre Croci (Vetralla). Essendo lo scirocco un vento molto presente sui nostri territori prima dell’arrivo di un fronte, questo determina probabilmente una differenza di pluviometria media annua tra i versanti come spiegata appena sopra. Se i venti umidi sono da sud o sudovest, come accade alcune volte, allora potrebbe esserci uniformità su tutta la montagna. Riceve bene anche temporali di calore, estivi con tutte le correnti (tranne che in situazioni di correnti tese dai quadranti settentrionali e orientali al suolo in cui le celle si sviluppano sulle pianure).
Nevosità: il Fogliano risulta nevoso con venti atlantici e aria dunque stratificata (come detto, prima, situazioni di maltempo con gradiente termico verticale ben definito tra i piedi della montagna e la vetta). In tal contesto per la vetta non dovrebbe essere difficile vedere fiocchi di tanto in tanto nel corso dei giorni durante l’inverno. Diversamente le zone basse, in queste situazioni, prendono precipitazioni ma le temperature sono troppo alte, sotto al convento di Sant’Angelo, 600 metri di quota, la neve invernale si fa scarsa specie scendendo verso Tre Croci. In caso invece di irruzioni artico-continentali consistenti o continentali pure in ingresso da ovest (porta del Rodano), la montagna non si distingue come accumuli dalle sottostanti zone (frazione di Cura di Vetralla e Villa san Giovanni in Tuscia). I fiocchi riescono a spingersi nettamente più in basso sul versante interno al lago. In genere ,quando la neve si spinge sino al convento di Sant’Angelo sul lato esterno vetrallese, su quello interno riesce a scendere fino al lago, circa 500 metri di quota (a testimonianza del clima più freddo, basti pensare che dalla vetta la faggeta si estende fin quasi sul lago!). Il versante interno è dunque mediamente più nevoso grazie alla facile creazione di condizioni di omotermia (facilitata dal fatto che in caso di venti dai quadranti occidentali e meridionali quel versante risulta protetto, con vento assente dunque non può ripristinare il gradiente termico verticale usuale). Con irruzioni balcaniche o comunque ingresso di fenomeni e freddo dai quadranti orientali e settentrionali, la neve può arrivare sul versante interno, mentre su quello esterno si passa gradualmente a condizioni di precipitazioni e vento assenti e clima più mite scendendo dalla vetta verso Vetralla. Se dunque per il versante interno non ha grande significato parlare di quota neve, per quello esterno di solito questo limite è rappresentato dal Convento di Sant’Angelo (nel Comune di Vetralla – quota circa 600 m) , almeno il più delle volte.
Ventilazione: il versante esterno risulta mediamente più ventilato per il predominare di correnti dai quadranti occidentali e meridionali, mentre in tali condizioni il versante interno risulta meno ventoso. Con ventilazione dai quadranti settentrionali e orientali il versante interno risulta battuto dai forti venti (le masse d’aria sono costrette a risalire lungo un ripido pendio), mentre è quello esterno ad essere in quiete quasi totale.
Altri fenomeni meteo: la montagna è molto umida, tra l’autunno e la primavera è spesso coperta da nubi (praticamente sempre il giorno che precede l’arrivo di un fronte). Il versante interno è comunque più umido, infatti non poco frequenti sono le nebbie da irraggiamento sul Lago di Vico, che toccano anche i fianchi del Fogliano (il ben noto fenomeno del “mare di nebbia”).
Il fenomeno del “mare di nebbia” ripreso dalla webcam di Cemer posta sulla vetta del monte Fogliano
Curiosità: non se ne hanno osservazioni dirette, ma si può supporre che in estate vi sia al mattino una brezza di valle, in quanto la zona sovrastante il lago risulta fredda per l’inversione termica notturna e il ripido versante interno al lago invece viene battuto forte dal sole. Il versante della montagna si scalda e scende la pressione su di esso, in contrasto con la sottostante zona fredda da inversione termica di alta pressione. Conoscere i luoghi soggetti alla formazione di brezze di valle è importante in quanto per la situazione supposta e descritta sopra il versante interno del Fogliano fa da trampolino di lancio per la formazione di cumulonembi.
Alcune volte, per esperienza diretta, è capitato di passare in macchina da poggio nibbio al convento di Sant’Angelo con vento di tramontana durante un’ondata di maltempo con neve sui monti cimini fino al convento. Il cambio di paesaggio che si può osservare è drastico, la zona alta della caldera infatti è facilmente battuta ed esposta ai venti freddi che possono creare anche scenari di blizzard e paesaggi nordici. Scendendo invece sul versante vetrallese si nota un forte indebolimento del vento ed arrivati al convento è possibile osservare calma di vento con neve in scioglimento lento dopo la fine delle precipitazioni, un clima decisamente più gradevole di quello delle alte quote e soprattutto drastico, che dà un effetto analogo a quando ci si mette su un lato di casa riparato dal vento.
Grafico temperature/precipitazioni relativo al Monte Fogliano – fonte: meteoblue.com