Gelo intenso alle porte dell’ Italia. Dove colpira’ e con quali conseguenze?
Salve a tutti, questa sera cemer.it pubblica la prima analisi delle tendenze di medio-lungo termine. Si tratta di un’edizione straordinaria pubblicata prima che tale rubrica entri regolarmente a far parte dei nostri servizi (cosa che avverrà al principio del nuovo anno).
di Lorenzo Dorato
Analisi previsionale di tendenza per i prossimi giorni: periodo 30 Dicembre 2014 – 3 Gennaio 2015
GELO INTENSO ALLE PORTE DELL’ITALIA. DOVE COLPIRA’ E CON QUALI CONSEGUENZE?
Il trimestre autunnale inteso sia nella sua estensione meteorologica (1 Settembre – 1 Dicembre) che astronomica (23 Settembre -21 Dicembre) è stato caratterizzato complessivamente da un forte sopramedia termico. In particolare i mesi di Ottobre e Novembre e la gran parte di Dicembre (fino a questi giorni) hanno avuto temperature decisamente anomale. Novembre ha riportato addirittura valori da record di caldo mensili a livello nazionale. Veniamo dunque da un periodo molto mite. Inoltre , come molti ricorderanno, lo scorso inverno 2013-14 è stato caratterizzato da valori termici molto elevati con un continuo sopramedia accentuatosi in particolare nel mitissimo mese di Febbraio 2014. Si può dire quindi che da tanto tempo nel nostro paese non fa freddo. L’ultima vera irruzione fredda risale niente di meno che alla fine del Novembre 2013, dunque esattamente un anno ed un mese fa. Un tempo molto lungo per un paese come l’Italia sicuramente caratterizzato da inverni miti, ma abituato ad avere brevi periodi di freddo anche pungente con una relativa frequenza nella stagione invernale.
Ebbene a brevissimo questa perdurante anomalia troverà la sua fine. In tempi molto brevi è atteso l’arrivo di aria molto fredda di estrazione artico-continentale (proveniente cioé dall’artico russo, dall’area della Nuova Zemlija) sull’Italia.
Ma vediamo bene la dinamica che ci traghetterà verso questa nuova fase che, come vedremo, avrà vita breve, ma sarà caratterizzata da forte intensità con effetti che su alcune regioni italiane potrebbero avere caratteristiche di eccezionalità. Le ultime elaborazioni modellistiche non ci consentono ancora di trarre conclusioni certe su ciò che accadrà anche soltanto a 72h da stasera, ma è possibile formulare delle ipotesi con un discreto grado di attendibilità.
Iniziamo a tracciare un brevissimo quadro della situazione attuale come punto di partenza per capire cosa accadrà nel periodo oggetto della nostra analisi: 30 Dicembre-3 Gennaio.
Da ieri in atlantico si è consolidata una solida area di alta pressione protesa verso l’Islanda capace di fare da blocco alle correnti miti oceaniche. Dal nord Europa come risposta a tale risalita alto-pressoria, scende aria piuttosto fredda (al momento non eccessivamente fredda) di origine polare marittima verso il mediterraneo centrale. Come mostra la carta sinottica delle ultime ore, un’area di bassa pressione tende a scivolare dalla Germania verso l’Italia apportando tempo perturbato ed instabile sulla nostra penisola.
Sarà questa bassa pressione a determinare domani, 28 Dicembre, come meglio descritto nelle nostre previsioni a breve termine, condizioni di spiccata instabilità sul centro-sud del paese, con rischio (non molto elevato, ma sussistente) di prime nevicate a quote collinari a carattere di rovesci piuttosto localizzati anche nelle nostre zone.
Dalla serata di domani inizierà ad affluire aria più fredda da nord-est e dopo domani il freddo si farà pungente (come potete già leggere sulle previsioni a breve termine).
Ma è dalla giornata di martedì 30 Dicembre che l’afflusso più intenso di aria fredda potrebbe (condizionale ancora d’obbligo) piombarsi con tutta la sua irruenza sul nostro paese colpendo tutte le regioni. La sua direttrice è ancora incerta. I modelli da giorni oscillano tra diverse ipotesi
1- Un’entrata più meridionale con gelo acuto su tutto il paese e tempo perturbato sui versanti adriatici e sul meridione con nevicate a quote di pianura in località generalmente molto miti e poco avvezze a tale fenomeno; 2- Un’entrata più settentrionale con nocciolo gelido centrato tra pianura padana e Toscana, nevicate copiose sull’Alto adriatico e formazione di minimo orografico anche sul tirreno piuttosto largo (senza la sufficiente forza per attivare una ciclogenesi perturbata sui versanti occidentali) e richiamo di aria meno fredda verso le regioni centro meridionali.
Fino a stamattina i modelli hanno tracciato alternativamente le due strade di emissione in emissione, dando almeno fino a ieri più probabile un’entrata diretta del freddo da est con effetti perturbati limitati alle adriatiche e al sud. Stamani il modello nord-americano GFS ha riproposto la possibile via “alta” con richiamo meno freddo esteso fino alle centrali tirreniche. L’incertezza regna ancora sovrana, sebbene nelle ultime ore sia aumentata la probabilità di ingresso freddo diretto.
La prevalenza eventuale, invece, della terza ipotesi tenderebbe a ridimensionare anche di molto l’entità del gelo per le regioni centro-meridionali e le possibilità di neve a bassa quota al sud. La nostra analisi tenderà a dare maggiori probabilità di realizzazione all’ipotesi n° 1 per via della maggior convergenza modellistica su questo scenario, sapendo tuttavia che la dinamica resta incerta.
Vediamo meglio quali sono le dinamiche fondamentali di quella che potrebbe essere un’entrata gelida da manuale, caratterizzata da fortissimi livelli di intensità.
Questa la situazione prospettata dall’ultimissima uscita del modello GFS a 60h, valide per martedì 30 Dicembre alle h 7:00
Come si può notare da questa mappa, rispetto alla situazione odierna l’anticiclone delle azzorre piegherà decisamente verso nord-est con forte inclinazione verso est al suo culmine settentrionale. Tale virata consentirà ad un nucleo gelido di discendere dall’artico russo verso sud-ovest percorrendo le pianure dell’est Europa e poi tuffandosi verso l’Italia dai balcani.
La carta vista a livello emisferico (cartina sottostante) ci dà meglio l’idea della provenienza dell’aria che origina dall’artico russo, poi si continentalizza sulla Russia europea per piegare infine verso il mediterraneo passando per l’est Europa.
Al seguito isoterme di livello estremamente basso. Come visibile dalla cartina riportata qui sotto un nucleo gelido di -16° ad 850Hpa (ovvero ad un’altezza di circa 1350m) è previsto a 60h (mattina di martedì) tra Romania e Repubblica Ceca, mentre l’isoterma -12° si affaccia sul mare adriatico.
A seguire, stando a quella che appare ormai la visione più accreditata dai modelli, l’aria dovrebbe tuffarsi con decisione in pieno sull’Italia. Questa la carta che mostra la situazione per martedì 30 alle h 19:00
E questa la situazione termica ad 850Hpa. Si noti l’isoterma – 12° che penetra fino alle zone interne del Lazio e della Toscana sfiorando le coste tirreniche. Si potrebbe trattare (sempre rimanendo nel campo delle ipotesi, poiché ci saranno probabili aggiustamenti ancora) di un livello di freddo che sulle nostre zone non viene raggiunto dal lontano 30-31 Gennaio 1999, con un precedente ancora più forte che risale al 27 Dicembre 1996 (il famoso Burian che apportò gelo intenso sul nostro paese e tanta neve in larga parte dell’Italia centrale anche tirrenica). Se si dovesse verificare effettivamente tale quadro termico, l’irruzione ventura potrebbe essere qualificata come tra le più intense (come punta di freddo raggiunta alle quote medio-alte in aria libera, 850Hpa) degli ultimi 20 anni.
Stando a tale quadro evolutivo, il giorno 30 dovrebbe essere caratterizzato da temperature gelide su tutto il paese con forti nevicate sui versanti adriatici in particolare su Marche, Abruzzo, Molise e Puglia settentrionale fino al piano e sulle coste. Neve anche sulla Campania interna a quote quasi pianeggianti; sull’Umbria orientale fino al piano. Possibile estensione dei fenomeni per sfondamento dei nuclei perturbati fino all’Umbria centro-occidentale, la Toscana centro-meridionale, in particolare l’area Amiatina e, sporadicamente l’Alto Lazio, in particolare la Tuscia settentrionale. Nella giornata di domani (Domenica 28 Dicembre) approfondiremo con ampio dettaglio la situazione specifica che si andrà a creare nelle nostre zone per la giornata di martedì sia sotto il profilo termico che in merito a possibili sconfinamenti nevosi (che, è bene specificarlo fin da ora, avrebbero comunque il carattere di precipitazioni deboli, discontinue e con accumuli scarsi o nulli, tipico esito degli sfondamenti da est in assenza di minimi tirrenici strutturati). In ogni caso, laddove entreranno le isoterme più basse (al momento pare che sulle nostre zone si avranno i valori succitati) si avranno effetti al suolo di forte impatto per almeno tre motivi:1- per il valore in sé dell’aria a 850 hpa; 2- per il carattere piuttosto pellicolare dell’aria che, pur non avendo caratteristiche prettamente burianiche (la provenienza è artico-continentale), è tuttavia di ottima qualità (le temperature previste a 925 hpa, ad una quota di circa 650-700m sono previste molto basse!!); 3- per il forte vento di tramontana-grecale che spirerà con raffiche fino a 50kmh sulle zone più esposte. In molte zone collinari del centro Italia si avranno probabilissime giornate di ghiaccio (ovvero massime sotto lo zero) anche a ciel sereno. Massime molto contenute anche in pianura. Minime gelide e escursione termica piuttosto contenuta tra giorno e notte per via della forte ventilazione. Precipitazioni che, oltre a colpire le zone adriatiche e le aree a cavallo tra il versante tirrenico e adriatico si concentreranno anche sulla Sardegna orientale e in pieno mar Tirreno. Attenzione al possibile (sebbene l’ipotesi sia abbastanza remota) coinvolgimento di alcuni tratti costieri della Toscana meridionale e della maremma laziale (se ciò dovesse accadere si avrebbe neve debole fino al piano in tali zone!!).
Sulla base della tendenza tracciata l’ultimo giorno del 2014, il 31 Dicembre, dovrebbe essere una gelida giornata per tutta l’Italia. Ironia della sorte, il caldissimo 2014, anno più caldo di sempre a livello mondiale e italiano, chiuderà con una giornata che potrebbe rivelarsi una giornata freddissima con pesantissimo sottomedia termico su tutte le regioni.
Questa la situazione prevista dai tre modelli principali (Reading, Ukmo, Gfs) per le h 13:00 del giorno di San Silvestro. Il nocciolo gelido scivola con una curvatura verso sud-sud ovest puntando la Sicilia. Nevicate a quote molto basse su Calabria e Sicilia (bassa-media collina) ed al piano ancora su Molise, Abruzzo e Puglia settentrionale e freddo intenso su tutto il paese. Tale tendenza naturalmente necessita ancora più di quella relativa a martedì di ulteriori conferme. Sebbene la distanza sia relativamente limitata, infatti, il tipo di configurazione presenta ampi margini di variabilità (come ogni situazione di movimento antizonale di retrogressione) ed è pertanto estremamente difficile al momento capire quale potrebbe essere la quota neve nelle aree più meridionali del nostro paese.
Termicamente la giornata del 31 Dicembre sarà, come detto, gelida. Questo il quadro termico mostrato dal modello GFS per il 31 alle h 19:00. Ancora l’isoterma -12° sull’Italia centrale. Se ne deduce (sempre che il quadro sia confermato) altra giornata invernale cruda, con massime molto basse, tramontana forte, giornata di ghiaccio fino alla bassa collina anche sui versanti centrali tirrenici. Anche nella giornata del 31 non si può escludere qualche sconfinamento nevoso blando sull’area tirrenica, più probabile sull’amiatino e l’alta tuscia. Si tratterà nuovamente ed eventualmente di nevicate deboli con fiocchi portati dal vento e un cielo irregolarmente nuvoloso. Non vi è infatti la possibilità di formazione di strutturati minimi tirrenici in grado di dare luogo a condizioni realmente perturbate sui nostri versanti.I cieli, tuttavia, difficilmente rimarranno sereni sui versanti occidentali data la forza dell’irruzione. Più facilmente avremo cieli nuvolosi o parzialmente nuvolosi con tanto vento che acuirà, unito all’insolazione discontinua, la sensazione di forte freddo.Ancora precipitazioni in mezzo al mar tirreno dovute alla formazione di un minimo secondario e al forte contrasto tra aria gelida e mari ancora assai caldi.
E veniamo ora al primo giorno del 2015. Il nucleo freddo in quota scivolerà definitivamente verso sud, mentre da ovest/nord-ovest si avrà una decisa rimonta alto-pressoria. Qui sotto la situazione pressoria e termica prospettata dal modello Reading (ECMWF) a 120h per il 1 Gennaio 2015 h 13:00 locali. Si nota l’aumento di pressione deciso sulla Francia meridionale, la Svizzera e poi l’Italia settentrionale e lo scivolamento della bassa pressione gelida in quota sulla Tunisia con ampio minimo al suolo disteso tra Sicilia orientale e Grecia. Una situazione che implica un maltempo confinato al sud Italia con nevicate basso collinari e ancora stau nevoso adriatico in un contesto di allentamento progressivo del freddo e ventilazione in graduale diminuzione. Giornata che avrebbe comunque ancora carattere decisamente freddo con gelo soprattutto al mattino (temperature minime fortemente sotto media e ampiamente sottozero ovunque) e massime ancora molto basse, sebbene in moderato aumento.
Infine uno sguardo tendenziale all’evoluzione per i giorni 2 e 3 Gennaio 2015. Sembra assai probabile che la rimonta altopressoria si vada a rafforzare nei primi giorni dell’anno con isolamento del fronte freddo continentale in area basso mediterranea tra Grecia, Libia e Sicilia orientale. Il giorno 2 Gennaio deciso aumento pressorio e termico su tutta la penisola italiana. Si avrebbe così la fine di questa relativamente breve, ma probabilmente molto intensa ondata di gelo artico-continentale.
Infine il giorno 3 Gennaio, traendo spunto dal modello Reading a 168 h, appare possibile un accenno di nuova risalita azzorriana verso nord in area est atlantica. Tuttavia in questo caso il flusso zonale tenderebbe a spingere il tutto verso est lasciando scivolare sul nostro paese correnti settentrionali non particolarmente fredde nell’ambito di un parziale ritorno alla classica zonalità (ovvero la prevalenza di un flusso in quota da ovest verso est).
In conclusione possiamo dire che tra poche ore avrà inizio un drastico cambiamento del tempo in direzione dell’inverno più crudo. Il cambiamento sarà molto brusco poiché, come ricordato al principio, proveniamo da un lungo periodo di mitezza anomala. L’ondata di gelo avrà con alte probabilità vita assai breve (non oltre le 60h), ma altrettanto probabilmente dovrebbe essere molto intensa. Al momento è difficile dire esattamente dove colpirà con maggiore intensità, ma le zone più colpite registreranno valori estremamente bassi rispetto alla media data l’entità e la qualità dell’aria in ingresso.
Al prossimo aggiornamento con la rubrica previsionale di analisi delle tendenze meteorologiche!!!