5 Settembre 2015: da una previsione di piogge alluvionali a una normale perturbazione. Cosa non è andato?
di Lorenzo Dorato
Una delle cose più incredibili della meteorologia è che più i modelli sbagliano anche in modo clamoroso più la materia risulta per molti versi affascinante e intrigante, anche se ovviamente ogni errore può costare caro a chi per lavoro o semplicemente per gestione della propria vita quotidiana basa i propri comportamenti sul tempo previsto per l’indomani.
Ebbene, come quell’ormai lontano 5 Marzo di quest’anno (con la mancata neve collinare) anche in questo caso siamo di fronte a un errore dei modelli (e di chi come noi li cerca di interpretare) di enorme livello. Ci si aspettava (e noi ci aspettavamo) una linea di convergenza molto tosta con alluvioni lampo e accumuli di 60-80mm localmente! Quanto meno una 20ina di mm a tappeto e poi punte di 50mm (ad essere cauti). E invece è andata in modo completamente diverso: 5-10-15mm sparsi e rare punte di 30-35, con qualche estremo molto raro over 50 (e non solo su romano e viterbese, ma anche su senese e ciocaria).
Perché i modelli a 6h non riescono a inquadrare la situazione? Anzitutto un “giù il cappello” per il re Moloch, modello che più passa il tempo più si rivela di grande qualità. E’ incredibilmente prudente quando deve esserlo e ogni volta che ha calcato la mano (o quasi!!) lo ha fatto a ragion veduta. Ebbene Moloch questa volta ha messo una decina-quindicina di mm sparsi qua e là, nessuna convergenza, ma solo una blanda linea di instabilità. E ci ha preso in pieno!!
Tutti gli altri modelli vedevano una linea cattiva di convergenza molto pericolosa con rischio di alluvioni lampo nelle zone succitate.
I presupposti del restano c’erano, i Lam (modelli di inquadramento locale) non impazziscono così a casaccio, ma vedono delle potenzialità dai modelli globali che poi traducono con i loro complessi calcoli in linee di tendenza locale e microlocale.
Questa era la configurazione per Sabato h 2 di notte (momento culmine) vista circa 48h ore fa.
Una configurazione che sembrava proprio in grado di poter generare un flusso umido potente verso l’Italia centrale che si sarebbe scontrato con il fisiologico richiamo di aria calda sul bordo sud-orientale della struttura. Un classico delle “alluvioni” o quasi alluvioni che possono colpire il centro tirrenico.Dunque una situazione potenzialmente pericolosa, degna di considerazione!
Ora guardiamo la stessa immagine previsionale a sole 6 h di distanza per vedere se per caso qualcosina è cambiato e magari i Lam non hanno dato la giusta rilevanza a questo cambiamento.
Le due immagini sembrano quasi identiche, ma in meteorologia come in molti altri campi, il diavolo si nasconde nel dettaglio.
Se osserviamo bene le due immagini comparate, ci accorgiamo che nella prima la curvatura è lievemente più accentuata. L’affondo sulla Spagna è più profondo verso sud e quindi viene pescata aria più umida con richiamo più caldo a tutte le quote sul bordo sud-orientale. Questo banale dettaglio può significare la differenza tra formazione o non formazione di una forte convergenza tra correnti di segno e caratteristiche opposte (fresche-umide e caldo-umide). E’ possibile (ma lo diciamo solo sotto forma di ipotesi) che la perdita di profondità della saccatura abbia comportato un’inibizione della convergenza e dunque un drastico cambiamento delle probabilità di rischio di fenomeni intensi. Il tutto insomma si sarebbe ridotto (come visto bene da Moloch a 36h dall’evento) a una blanda perturbazione.
Se così fosse c’è solo da chiedersi: perché i modelli non hanno inquadrato questo cambiamento? La risposta purtroppo non esiste. Le variabili in meteorologia sono talmente tante che basta una differente valutazione di alcune inezie a spiegare visioni divergenti.
Un’unica certezza resta: in situazioni come queste è molto meglio sbagliare in eccesso che in difetto. Senza mai cadere in facili allarmismi o inutili sensazionalismi (che non servano a nessuno, se non alle tasche di chi li emette senza criterio), è comunque preferibile annunciare il rischio teorico di una situazione meteorologica critica (come accumuli alluvionali in poche ore) piuttosto che ignorarlo per paura di sovrastimare un evento che poi non si verifica.
In ogni caso, come in ogni altra scienza, ogni errore è un bagaglio di esperienza e sbagliando si impara!!